La neurofisiologia del trauma
Cos’è il trauma?
Il trauma è forse la causa di sofferenza umana maggiormente incompresa, elusa, sottovalutata, e non curata.
La natura biologica del trauma
Le reazioni umane di fronte al pericolo rientrano in un piano d’azione istintivo comune a tutti i mammiferi: allerta, azione difensiva (lotta, fuga, immobilità) e alla fine, scarica dell’energia attivata.
Se per qualunque motivo contingente, psicologico, sociale o culturale, questo ciclo biologico non viene completato, il sistema “Psico-Neuro-Endo-Immunitario” rimane in allerta come se il pericolo fosse ancora incombente. Coi tempo, questo stato di tensione interna comincerà a produrre sintomi che possono invadere ogni aspetto della vita e distorcere il tessuto stesso delle relazioni.
Il trauma e l’individuo
Ci è facile immaginare che guerre, violenze, incidenti, abusi siano eventi traumatici. E’ meno noto invece, che le persone possono restare sconvolte da eventi che di solito consideriamo comuni e normali.
Eventi ripetuti anche di lieve entità, eventi nell’età dello sviluppo o in periodo per e peri natale possono avere su una persona lo stesso effetto dannoso degli eventi traumatici di grande intensità. Non è azzardato affermare che la maggior parte delle persone ha subito dei traumi.
La ricerca ha ora reso evidente che non è l’evento in sè a generare i sintomi del trauma. I sintomi si generano quando il sistema nervoso (psico-neuro-endo-immunitario) non è in grado di completare il processo di scarica dell’enorme energia accumulata.
I disturbi del trauma sono generati da un sistema Psico-Neuro-Endo-Immunitario bloccato in stato di allerta; come se una minaccia fosse sempre incombente.
Non è necessario rivivere il trauma per poterlo elaborare
Con le risorse personali disponibili e seguendo le sensazioni ed i segnali del corpo, Somatic Experiencing® facilita il completamento dei processi fisiologici incompleti e ripristina la naturale capacità di autoregolazione del sistema; senza necessariamente rivivere l’esperienza traumatica.
Trauma e crescita personale
Diverse tradizioni buddiste e taoiste descrivono quattro percorsi per il risveglio: la meditazione, l’estasi sessuale, la morte ed il trauma. La maggior parte di noi non è pronta per ricevere le occasioni offerte da simili potenti maestri. L’elaborazione del trauma può essere una via. Nell’elaborare il trauma, sia la persona che l’operatore devono entrare in una realtà spogliata dall’illusione ed apprendere un modo d’essere completamente nuovo. Un modo in cui la sinergia fra forze istintive, corpo e mente ci può proiettare nella pienezza della nostra intelligenza.
Il lavoro sui traumi ci riporta a casa, in modo naturale, ci risveglia a nuova vita.
Somatic Experiencing®
È il lavoro dì Peter Levine. Un processo delicato e sicuro di dialogo che non esclude il tocco. Si fonda innanzi tutto sulla qualità della relazione: l’ascolto, il rispetto e la fiducia. Il lavoro si fonda sull’esperienza sensoriale delle situazioni e degli stati emotivi, sulle risorse personali (esperienze positive) per contenere, rallentare o favorire i processi di scarica del sistema nervoso e su una particolare attenzione ad evitare che la persona ricada nell’esperienza traumatica dell’evento. Le persone vengono accompagnate a completare la sessione con un senso positivo del lavoro: aumentare la capacità di sentire e di gestirsi nelle situazioni che prima erano critiche, leggerezza e fiducia in se stessi.
NARM® - Modello Relazionale Neuroaffettivo
È il lavoro dì Larry Heller. Un metodo che affronta la traumatizzazione neurofisiologica, relazionale e dell’attaccamento, e lavora con gli schemi di sconnessione inconsci precoci che producono effetti profondi sulle nostre identità, emozioni, fisiologia, comportamenti e relazioni. Integrando un approccio psicodinamico e centrato sul corpo, NARM® offre un modello teorico e clinico completo per lavorare con le persone che portano in sé i temi che arrivano dall’età dello sviluppo.
PPN (Prenatale, Perinatale, Nascita)
È il lavoro dì Dominique Dégranges. Si concentra sul ruolo delle primissime esperienze della nostra vita. Queste avranno una forte influenza sul nostro carattere, sulle modalità di comunicare, di entrare in contatto con gli altri e di costruire relazioni. Obiettivo della formazione è lo sviluppo di abilità e capacità che permettano di lavorare a questo livello. La capacità di riconoscere e accompagnare lo svolgersi degli “imprinting”, derivanti da procreazione, gravidanza e nascita, è sempre più importante: sciogliere gli schemi e gli “imprinting” pre-verbali permetterà la liberazione di un nuovo e inaspettato potenziale in tutti gli ambiti della vita della persona.